Il Made in Italy: un brand da valorizzare.
Il Made in Italy rappresenta la nostra identità nazionale, le nostre tradizioni e dev'essere valorizzato e difeso.
Novembre 2021

Il prodotto Made in Italy è apprezzato da sempre in ogni angolo del mondo. Che siano prodotti realizzati seguendo processi artigianali e le tradizioni tramandate di generazione in generazione, o i servizi offerti (come, ad esempio, il turismo) rendono i prodotti italiani unici e ambiti.
Il fenomeno del Made in Italy è riconducibile all’età del boom economico italiano del dopoguerra. Attraverso ideeimprenditoriali di valore, accompagnate dall’industrializzazione dei processi artigianali, si è riusciti a combinare la passione che l’artigiano mette nella cura dei prodotti con la riproduzione in serie degli stessi, favorendo l’export degli stessi nel mondo intero.
Addirittura, ci sono tesi che sostengono come il Made in Italy è nato molto prima, già nel Rinascimento italiano, periodo in cui le opere artistiche e letterarie, i materiali e i tessuti del Bel Paese venivano richiesti in tutto il mondo.
A prescindere dalla sua nascita, i prodotti Made in Italy hanno da sempre rappresentato un grande flusso in entrata per gli artigiani italiani, toccando vari settori: dalla moda all’agroalimentare, dalla nautica all’arredamento.
Ad oggi, la richiesta all’estero dei prodotti Made in Italy è in continuo aumento.
Secondo i dati del Def, nel 2021 l’export del Made in Italy crescerà intorno all’8%, e continuerà a salire nel successivo biennio fino a superare, nel 2023, il valore delle esportazioni pre-pandemia. Tutto questo dopo che l’export di tali prodotti, ha subito una piccola contrazione nel 2020 - a seguito della crisi sanitaria - di circa il 13%.
Quindi il settore dell’industria e artigianato Made in Italy, continuerà a crescere negli anni successivi e potrà esser un’ulteriore opportunità per le PMI italiane.
Il “Made in Italy”: un brand da valorizzare e tutelare.
Il Made in Italy rappresenta la nostra identità nazionale, le nostre tradizioni e la nostra cultura.
In Italia esistono migliaia di piccole e medie imprese che realizzano prodotti di qualità, operando nei settori più svariati.
Una costellazione di realtà locali, che ogni giorno, però, devono fare i conti con un mercato sempre più agguerrito e globalizzato.
Per questo, il patrimonio del “brand” Made in Italy, ha bisogno di essere valorizzato e difeso da fenomeni di contraffazione presenti in tutto il mondo, come ad esempio l’Italian Sounding.
Cos’è l’Italian Sounding.
È un fenomeno in cui attraverso l’uso di Città o Regioni Italiane (es. Napoli o Puglia), colori (es. il tricolore), o immagini (es. Colosseo), vengono associati prodotti non realizzati in Italia, o con materiali non italiani e senza alcuna tecnica nostrana, andando a danneggiare il Made in Italy.
Cosa può fare l’imprenditore – e artigiano - per aumentare la conoscenza dei propri prodotti, tutelando e difendendo la proprietà intellettuale?
Innanzitutto, mettere in atto delle strategie volte a contrastare fenomeni di Italian Sounding.
Esistono iniziative che tutelino il Made in Italy da questo e altri fenomeni di contraffazione, come l’utilizzo delle nuove tecnologie per rassicurare i consumatori della bontà del prodotto, informando meglio il cliente sulla conoscenza del Made in Italy.
Ad esempio, il settore Wine&Food, ha utilizzato sistemi di scansione di un QR-code, attraverso il quale il consumatore finale può immediatamente sapere se un determinato prodotto è originale o meno.
Valorizzazione e formazione del brand Made in Italy.
Per contrastare i fenomeni di contraffazione del Made in Italy, è importante stimolare la consapevolezza e conoscenza del cliente nei confronti del prodotto.
Attraverso una corretta strategia di marketing, che si focalizzi sul valorizzare il know-how dei processi di lavorazione e sulla qualità del prodotto stesso, si può trasferire ciò che esso rappresenta e l’esperienza che può vivere l’utilizzatore.
Dato il tessuto di PMI sparse e divise tra loro, in Italia c’è bisogno di un modello che valorizzi la creatività e le competenze del nostro sistema industriale – artigianale, perseguendo caratteristiche quali rapidità, personalizzazione, creatività.
Come fare?
Attraverso gli strumenti di digital marketing come siti web e i profili social istituzionali, con i quali le PMI possono mostrare il dietro le quinte di un prodotto.
Ad esempio, con i contenuti video – su tali canali - è possibile coinvolgere emotivamente l’utente, guidandolo nelle fasi di lavorazione dei prodotti e/o nella realizzazione di prototipi.
È possibile raccontare la storia del proprio brand, la passione che viene tramandata di generazione in generazione anche attraverso interviste agli artigiani che realizzano i prodotti: tutto questo può fare la differenza, aiutando il cliente a comprendere il valore, la cultura e la tradizione del brand.
In un mondo sempre più digitale il medio piccolo artigiano deve esser al passo con i tempi, utilizzare strumenti di e-commerce propri o marketplace, al fine di poter posizionare i propri prodotti presso un’audience più ampio.
Ad esempio, attraverso l’uso del marketplace terzi, è possibile ampliare il proprio target di riferimento, offrendo i propri prodotti Made in Italy in tutto il mondo.
Anche avere un proprio sito di e-commerce ha i propri vantaggi: è possibile personalizzare ulteriormente l’esperienza dell’utente, curando il trasporto e il servizio assistenza, così da incrementare la soddisfazione e la fidelizzazione del cliente.
Tali strumenti, rappresentano la possibilità di incrementare il fatturato delle PMI artigiane e di valorizzare il proprio Made in Italy.
Purtroppo, la digitalizzazione nel nostro Paese è indietro rispetto al resto dell’UE.
Infatti, l’aspetto culturale attuale mostra come una PMI, non abbia ancora la giusta consapevolezza, sensibilità, lungimiranza e – soprattutto – le risorse per investire in formazione e in sviluppo di competenze e di strumenti innovativi.
Un sondaggio sul grado di consapevolezza delle imprese verso digitalizzazione e sfide di Industria 4.0 mette in luce che più del 90% degli imprenditori conoscono questa tematica, ma quasi il 45% degli stessi, la ritiene non prioritaria.
Questo è un freno al Made in Italy: esso rappresenta una grande vantaggio per il settore industriale – artigianale del nostro Paese e l’investimento in nuovi strumenti e conoscenze è vitale per poter competere con mercati sempre più aggressivi, dinamici e globalizzati.
Fortunatamente ci sono dati incoraggianti e in continua crescita per quanto riguarda l’adozione di piattaforme di e-commerce delle PMI e anche un maggiore utilizzo dei profili social istituzionali.
La digitalizzazione e l’uso dei canali online rappresentano il futuro!
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