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La struttura del colloquio di lavoro

Il colloquio di lavoro si svolge solitamente in maniera analoga ad un’intervista. Al candidato sono rivolte domande secondo una struttura di colloquio standard.

La struttura del colloquio di lavoro

La presentazione in sede di colloquio

Generalmente, i colloqui di lavoro partono con la presentazione libera del candidato, con la classica domanda "ci parli un po’ di lei".

Alla domanda potrebbe seguire una reazione emotiva e non saper cosa rispondere. Ciò può diventare una opportunità preparando in anticipo un discorso introduttivo su se stessi e sulla propria formazione. Questo aiuterà a proporsi in maniera disinvolta dinanzi al recruiter.

Inoltre, potrebbero anche essere chiesti quali siano i propri pregi e difetti. È fondamentale prepararsi in anticipo focalizzandosi su quali siano i punti di forza da esporre in relazione alla posizione lavorativa per cui si concorre.

La franchezza è essenziale anche laddove si debbano declinare i propri punti di debolezza, che, a volte, esprimendo il lato umano, costituiscono risorse inattese.

L'esperienza professionale

Anche qui vale lo stesso consiglio per l’autopresentazione: prepararsi bene su cosa si vuole comunicare al selezionatore, focalizzandosi sugli aspetti più significativi della propria carriera professionale, sulle competenze acquisite, sui progetti realizzati.

È opportuno partire dalle esperienze più recenti, dettagliando quando si rilevano punti di contatto con l’offerta di lavoro che interessa.

Le domande

Il recruiter cercherà di acquisire maggiori informazioni possibili su competenze, abilità, ambizioni, partendo dalle esperienze professionali pregresse.

Bisogna essere decisi e preparati, anche allenandosi preventivamente a rispondere alle domande potenziali, provando il tutto ad alta voce. Sincerità e coerenza sono fondamentali.

Perché dovremmo scegliere proprio lei?

Questa domanda ha un obiettivo importante: valutare quanto il candidato sia in linea con l’azienda e la sua cultura. È importante per il recruiter capire se il futuro lavoratore sarà in grado di inserirsi al meglio nel team e nella posizione. Questa domanda permette di valutare anche l'ambizione, gli obiettivi e la capacità progettuale.

3 i possibili approcci per rispondere efficacemente:

Approccio multicanale: esporre il proprio potenziale valore aggiunto, ad esempio in termini di ottimizzazione dei processi produttivi per l’azienda, ottenendo in cambio dei benefici per la propria crescita professionale.

Approccio expert:  se le proprie competenze tecniche sono state già esposte durante la fase iniziale del colloquio, ci si può concentrare sull’interesse per il settore in cui l’azienda opera e sulle opportunità che offre.

Approccio problem solver: se il colloquio riguarda una posizione di livello manageriale, allora verosimilmente l’azienda sta cercando un problem solver. In questo caso, occorre concentrarsi sulla capacità di pensare fuori dagli schemi e di visualizzare le possibili sfide future che l’azienda potrebbe dover affrontare.

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